Piccolo gioiello di età medievale, la Cripta del Crocefisso si presenta come una cappella ipogea adibita nei secoli a luogo di culto ubicato a circa un chilometro dal centro di Ugento.
La sua collocazione sul tracciato della Via Traiana Sallentina ne ha fatto sicuramente un luogo di sosta e devozione per i tanti pellegrini che in passato si recavano presso il santuario di Santa Maria di Finibus Terrae a Leuca.
Le pareti lungo l’intero perimetro dell’ipogeo sono poi interessate da un ciclo di affreschi che va dal XIII sec. al XVII sec., costituito da icone a sé stanti nelle quali si evincono i richiami all’arte bizantina e al culto greco.
La Cripta del Crocefisso risente di modelli propri del monachesimo orientale e del rito greco: essa è solo una delle tante strutture religiose di questo genere sorte nel Salento tra XIII e XIV secolo, ma si differenzia dalle altre per alcune caratteristiche peculiari: la più interessante ed affascinante è la decorazione pittorica della volta costituita da scudi crociati rossi e neri, figure fantastiche come il grifone e l’idra, probabilmente con funzione apotropaica, ed altri simboli legati alla sfera religiosa.
Negli anni 2004 e 2005 la Cripta è stata interessata da lavori di scavo rivolti alle sepolture che circondano il perimetro dell’ipogeo all’interno del banco roccioso: ad ovest dell’attuale ingresso sono state rinvenute otto tombe, ad una profondità di oltre tre metri.
Tali tombe sono poste sull’antico piano di calpestio, obliterate poi, insieme all’antico ingresso, a causa delle alluvioni che hanno portato all’apertura, in fase seicentesca, dell’attuale entrata.

Tratto da : sistemamusealeugento.it