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Carpignano Salentino : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diLecce.

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Comune di Carpignano Salentino

Carpignano Salentino turismo:

Carpignano Salentino e Serrano vi invitano alla scoperta del loro territorio: un angolo particolare del paesaggio salentino prezioso ai suoi abitanti e ammirato dai forestieri. Una passeggiata scandita dai sapori, dai profumi e dai colori del paesaggio che, puntando al recupero e alla riscoperta dei caratteri più salienti dell’identità mediterranea di questi luoghi, consentirà di conoscere alcuni aspetti pregnanti della cultura locale. I due centri si trovano oggi nel mezzo dell’isola etnograficamente definita “greco-salentina”.
Carpignano Salentino, situato su di un antico asse viario, dista dal capoluogo di provincia circa 25 km. Posto a 70m sul livello del mare, da cui dista circa 12 km, ha una popolazione di 3857 abitanti compreso il vicino centro di Serrano divenuto frazione nell’Ottocento. Entrambi i centri conservano i segni di molteplici presenze e i bagliori delle grandi civiltà che li hanno abitati e attraversati. Ogni angolo di paesaggio è un invito continuo, un’inesauribile scoperta, un incontro di arte e natura…il senso di una lontananza favolosa.
Le origini di Carpignano affondano le radici nella civiltà rupestre del Salento e nel carattere particolare del vivere in grotta, favorito dal terreno friabile, dalla presenza di banchi di roccia affiorante, dalla povertà e scarsa mobilità del mondo contadino. Primi insediamenti si registrano nella cosiddetta Conca carpignanese, che conservava il gruppo più numeroso di siti rupestri (grotte-abitazioni, frantoi ipogei, ecc.). A questo sistema di grotte appartiene anche la cripta bizantina della Madonna delle Grazie detta anche di Santa Cristina (secc. IX-XI), la chiesa più antica oggi presente a Carpignano, prima testimonianza del rito greco, la quale conserva gli affreschi più antichi di cui si conoscano con certezza le date e i nomi dei pittori e dei committenti. L' affresco più antico, risalente al 959 d.C., è attualmente il Cristo Pantocratore del gruppo dovuto al pittore Teofilatto.
A testimonianza delle origini remote di Carpignano quattro menhir, di cui oggi rimangono solo due: il menhir Grassi e il menhir Croce Grande o Staurotomèa, entrambi molto ridotti in altezza anche a causa di chi un tempo sperava di trovare sotto di essi leggendari tesori, le famose "acchiature".
Altre testimonianze dell’età rupestre sono le neviere, ambienti sotterranei profondi circa tre o quattro metri, alcuni voltati a botte, adibiti come depositi per conservare la neve. In prossimità delle neviere, in contrada Cacorzo, si erge la più grande e austera torre colombaia (Palumbaru) (fine sec. XV) della penisola salentina; sull’architrave della porta d’ingresso gli stemmi dei del Balzo ai lati e dei del Balzo-Acquaviva al centro.
Tratto da : carpignano-salentino.it

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